Ho bisogno di pioggia
perché ho sete di conoscenza.
Ho un bisogno impellente
dell’odore di pioggia battente
sulla nuda terra, sulle grondaie,
che precipita ai vetri delle finestre chiuse,
per impregnarmi le viscere.
Amo la pioggia
perché cado con lei ad ogni goccia.
L’amo per quel che è adesso
e non per il sole che seguirà.
Ne amo il più puro e languido grigiore
e non il tripudio di colori che porterà.
Ho bisogno di pioggia
per quel che svela
e non per quel che cela, se lo cela:
i contorni foschi ed aurei dimenticati
di cose e di persone,
oltre il nostro mero scorgere quotidiano.
Ho bisogno di pioggia.
Che sia fitta e scrosciante,
che dia suoni nuovi e rassicuranti
a questo udito martellato da futili rumori moderni
di un’epoca scadente volgente al termine.
Ho bisogno di udire il suo crepitio a lungo,
con ritmo cadenzato e senza fretta.
Un battere regolare
come il cuore d’una madre.
E nell’ora ultima,
quando le nuvole gremite di bigia H2O
s’addenseranno sul limitare del lunedì
e il riflesso tremoleggiante d’una Luna
che ascende alla volta cobaltata
come lumino del due novembre, spirito sospeso,
avrò bisogno d’un sentiero di foglie secche bagnate
per attutire i miei recalcitranti passi.
La confortevole, l’avvolgente, la materna pioggia.
E’ Lei che voglio accanto
prima di dormire.
Settembre 2011
5 settembre 2013 | Categorie: Poesie in versi sciolti | Tags: autunno, malinconia, metafora di morte, pioggia, poesia, versi sciolti | 1 Commento